YEREVAN/STEPANAKERT. AI CONFINI DELL’EX IMPERO SOVIETICO… IN MUSICA


“LIBRI IN MUSICA”

la nuova sezione del sito
dedicata alle “colonne sonore” delle pubblicazioni

Un brano malinconico, ma con melodia rilassante, con voci armoniche e cori maschili, dedicato al sesto libro
di Paolo Vettori

KALININGRAD, DANZICA E DINTORNI.
VIAGGIO SUL CONFINE RUSSO-POLACCO
OTTANTA GIORNI

di
pascal.mclee

TESTO

[Instrumental]

[Strofa 1]
Era l’estate del mio primo addio
alle sveglie, alle corse, al dovere che fu mio.
Zaino in spalla, sogni sparsi qua e là,
Varsavia, Praga, poi Yerevan e giù da là,

[Strofa 2]
tra pietre e polvere, in Karabakh.
Ho ascoltato voci che nessuno più raccoglierà,
Popoli testardi, orgogliosi e in piedi ancora
tra rovine di imperi e verità che si ignora.

[Ritornello]
Ottanta giorni in fuga dal tempo
tra frontiere mute e vento.
Dentro la storia, ma a un passo dal cuore
di chi vive, combatte, e ha ancora amore
per la propria terra, per ciò che resta
quando la pace è solo promessa.

[Strofa 3]
Dal primo genocidio alla guerra mai finita,
le mappe cambiano ma non la fatica.
Eppure, tra i muri, le strade, la gente,
c’è un’umanità fragile ma resistente.

[Bridge - parlato/cantato, tono più intimo]
Non era solo storia, era carne, era voce…
Era un volto che ride, una mano che cuoce
il pane per sé, per i figli e per chi
passa, curioso, come passai io lì.

[Ritornello]
Ottanta giorni in fuga dal tempo
tra confini e mutamento.
Ho visto il crollo e chi lo ha vissuto,
il futuro è incerto ma il passato è muto
se nessuno lo canta, se nessuno lo sa,
che il dolore ha la stessa lingua qua e là.

[Strofa 4 - conclusiva]
E ora che scrivo, a memoria tornata,
sento la voce di un’anima amata
che in ogni viaggio mi ha fatto capire
che anche la Storia può farci fiorire.

[Outro - sussurrato, solo chitarra e voce]
Ottanta giorni, un mondo da scoprire
e una vecchia anima… pronta a ripartire.

[Instrumental]

[Fading]

ascolta il brano collegato al libro e visualizza il filmato su YouTube

CONDIVIDI SU