CARTOLINE DA VARSAVIA

CARTOLINE DALL’EST - VARSAVIA (POLONIA)

Con queste foto della capitale polacca, ovvero di una città particolarmente cara a Paolo, inauguriamo una nuova sezione del sito che proporrà al lettore reportage fotografici dedicati all’Est, nella sua accezione più ampia, dai Paesi del vecchio “Patto di Varsavia”, oggi pienamente integrati nell’Unione Europea, ma in cui l’eredità di mezzo secolo di totalitarismo di matrice sovietica continua a farsi sentire, sino alla Cina di XI Jin Ping e all’Estremo Oriente in genere.

PREMESSA

Una eterogeneità che si riflette anche nella varietà delle fonti, ovvero degli autori dei singoli reportage, per lo più gente del posto incontrata dal nostro “globetrotter”, in qualche suo viaggio, ma anche nostri connazionali che vivono in quelle terre o che le hanno semplicemente attraversate. Il tratto comune è l’approccio non turistico, che punta a catturare scampoli della realtà quotidiana o angoli di città volutamente ignorati dalla pubblicità delle Agenzie di Viaggio.

A firmare questo primo reportage fotografico è Joanna Hennig, varsaviana doc e vecchia conoscenza di Paolo, tanto da essere ampiamente menzionata in due diari di viaggio: “Ritorno a Varsavia”, del giugno 2013 pubblicato poi nel 2014 in “Yerevan/Stepanakert” e “Il giorno delle elezioni a Varsavia”, del 25 ottobre 2015, pubblicato l’anno successivo in “Dante sulle rive della Moscova”.

Il ruolo di Joanna è ben sintetizzato nelle righe che seguono, tratte da quest’ultimo volume (pagg. 122/123).

« Ci siamo conosciuti per caso alla Stazione Centrale di Varsavia nell’ormai lontana estate del 1986 - scrive Paolo - ed è poi divenuta, negli anni, una guida preziosa, che mi ha aiutato a capire l’evoluzione e le contraddizioni di un Paese che, nel giro di un quarto di secolo, sembra aver cambiato completamente pelle. »

Parole, queste ultime, che si attagliano alla perfezione anche alle foto scattate da Joanna, tra le vie della sua città, a fine dicembre del 2024, che qua pubblichiamo.

Pascal McLee

reportage fotografico di Joanna Hennig

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