Queste “trasferte” sono state effettuate nell’arco di un quinquennio o poco più, dall’ottobre del 2014 sino al febbraio del 2020, praticamente alla vigilia del “COVID”.
È anche l’area territoriale a cui ha dedicato diversi libri (diari di viaggio, racconti, romanzi), tutti editi da Helicon. In questa breve introduzione ci limiteremo a citare i più significativi, ovvero “Kaliningrad, Danzica e dintorni - Viaggio sul confine russo-polacco” del 2014, “Tra Prussia e Russia - I racconti di Kaliningrad” del 2021 ed infine il romanzo “Natalja, la figlia segreta” del 2024.
Il perché di un tale interesse verso “la patria di Kant, un tempo tedesca, oggi russa” ce lo spiega lui stesso, rispondendo ad una domanda di Andrea Pellegrini, nel corso dell’intervista pubblicata, nel 2023, apparsa su “Piccole storie dall’altra Europa”.
« Diversi sono i motivi che spiegano il rapporto speciale con l’estremo avamposto occidentale del russky mir. Primo fra tutti l’originalissimo melting pot in salsa sovietica che caratterizza quella porzione della Prussia Orientale, divenuta parte integrante della Russia grazie alla vittoria del maggio ‘45. Dopo l’espulsione in massa verso la Germania Est della popolazione tedesca, nel ‘47/’48, la regione è stata ripopolata da immigrati principalmente russi ma appartenenti anche al complesso mosaico sovietico, dal Caucaso alla Moldavia sino all’Asia Centrale. A solleticare la curiosità per la città delle due K (Kaliningrad/Königsberg) è anche la sua posizione di exclave russa entro i confini dell’Unione Europa che ha finito per accentuarne l’ambivalenza. A seconda degli scenari internazionali, Kaliningrad può essere un ponte tra le due Europe (come è successo per decenni, a partire dal ‘91) oppure, al contrario, un avamposto militare in funzione antiNato. Questa seconda opzione è tornata in auge a seguito dell’aggressione ordinata dal Cremlino contro l’Ucraina nel febbraio ’22 ».
Nel momento in cui le armi dovessero tacere - è l’auspicio di Paolo che ci sentiamo di condividere e rilanciare, essendo oggi più che mai attuale - la “città delle due K” potrebbe tornare ad essere un naturale punto d’incontro tra la Russia ed il resto d’Europa.
Pascal McLee