INTRODUZIONE
Il racconto si snoda, il percorso narrativo di questo Vettori novelliere, molto sinuoso: imprendibile, per tanti aspetti, fra l'alternarsi di voci che si raccontano, inanellanti, tutte, le une nelle altre, e raddoppiate dagli echi che le diramano, un caleidoscopio di storie che potrebbe non trovar mai la fine. "Chi leggerà o ascolterà queste pagine" dice Rustichello da Pisa ne Il Milione "sappia che deve credere a quanto esse narrano: sono tutte cose vere".
E ci si aspetta, anche noi altri, ad ogni passo di pagina, pari sentenza in Vettori. Che non distingue le cose viste da quelle udite. Come per Marco Polo sarebbe un male, anche per il nostro autore, non conservare il ricordo scritto di ogni 'prodigio' che vide o del quale udì vera notizia.
E durante la pandemia del 2020, l'anno delle chiusure scioccanti per tutto il mondo, ecco riemergere - come dalla mente del più famoso veneziano - quasi un Decamerone. (...)
Andrea Pellegrini
« La lettura di “Tra Prussia e Russia – i racconti di Kaliningrad” ci porta dentro un album di viaggio che racchiude i ricordi dell’autore, viaggiatore protagonista, che si intrecciano e si fondono con i ricordi delle tante persone che incontra. Queste diventano testimoni di una narrazione che zigzaga tra il presente ed il passato, tra le memorie dell’autore e le emozioni dei personaggi incrociati ed abilmente “intervistati”, tra le memorie di Königsberg e l’attualità di Kaliningrad.
L’autore è al tempo stesso turista curioso e giornalista assetato di informazioni, abile nel far rivivere momenti di vita personale degli “ospiti” del suo racconto e di trasformarli in dettagli di un quadro più ampio che ci restituisce una visione complessa di una piccola parte di Russia. »
dalla postfazione del libro redatta
a cura di Giuseppe Lo Porto