Undicesimo libro di Paolo Vettori
Paolo Vettori, come già nelle sue opere precedenti, è dotato di una memoria individuale, ma anche indiretta, che si dimostra inesauribile. L'autore inaugura ad ogni pagina dei ventagli veri e propri di voci, dei caleidoscopi viventi di particolari che custodiscono, ciascuno, una possibile altra storia: come tanti bivi e trivi, dissigillati e socchiusi continuamente dinanzi agli occhi del lettore, i nomi, i luoghi e gli incontri stessi si fondono in un profluvio ignaro di barriere e aperto in tutte le direzioni. Sembra un grande mare mosso da un vento leggero, quello che Vettori dipinge risalendo di volta in volta le onde che quel mare stesso produce. E come nel concerto per pianoforte e orchestra # 3 di Sergej Rachmaninov, fra i violini e i violoncelli in burrasca, il pianoforte sembra risalire i marosi, e appare e scompare per riapparire più forte e più intatto, così, allo stesso modo, in mezzo alla miriade di storie che le une alle altre in queste poche pagine si accavallano, ecco che ci si trova a inseguire una giovane fascinosa russa di nome Ljuba.
Titolo | Pinerolo 1913. Addio alla "Belle Epoque" |
Autore | Paolo Vettori |
Pubblicazione | 2019 |
Editore | Edizioni Helicon |
Pagine | 142 brossura |
Prezzo | 10,00 € |
ISBN |
8864662642
8864666370 |
EAN | 9788864666372 |
Info | Romanzi e Letterature |
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Ma a spingermi oltre gli Urali, più che la mia passione per la Storia, è stato soprattutto il desiderio di accostarmi alla complessa realtà di uno Stato-Continente con solide radici europee ma sempre più chiaramente proiettato verso le dinamiche economie asiatiche del Pacifico, non solo la Cina ma anche la Corea del Sud e il Giappone.
È una sensazione che si avverte con grande evidenza proprio in quello che i russi chiamano “Dalny Vostok”(Lontano Oriente), a Kabarovsk e soprattutto a Vladivostok, una città modernissima e in continua evoluzione, su cui Putin ha investito molto, sino a trasformarla da semplice avamposto militare a vetrina, sul Pacifico, della Russia del Nuovo Millennio.
Le lunghe giornate, trascorse in treno o comunque su itinerari assai poco “turistici”, mi hanno consentito di entrare in contatto, grazie alla conoscenza della lingua acquisita in questi ultimi tre anni, con fasce significative della popolazione (pensionati e lavoratori della provincia o meglio, in questo caso, delle province transuraliche) che rimangono fuori dalla portata del turismo occidentale, troppo spesso fermo alle due storiche capitali della Russia moderna, Mosca e San Pietroburgo. Le lunghe giornate, trascorse in treno o comunque su itinerari assai poco “turistici”, mi hanno consentito di entrare in contatto, grazie alla conoscenza della lingua acquisita in questi ultimi tre anni, con fasce significative della popolazione (pensionati e lavoratori della provincia o meglio, in questo caso, delle province transuraliche) che rimangono fuori dalla portata del turismo occidentale, troppo spesso fermo alle due storiche capitali della Russia moderna, Mosca e San Pietroburgo.
Mi auguro che i miei appunti di viaggio, del tutto privi di qualsiasi pretesa di esaustività, possano stimolare nel lettore il desiderio di conoscere meglio questo grande e complesso Paese, andando oltre gli stereotipi e i pregiudizi, ancora molto radicati, in Occidente e non solo.
Paolo Vettori
Nato a Poppi il 30 Maggio 1948 e laureato in Scienze Politiche, all’Università di Pisa nel Novembre 1971, Paolo Vettori ha lavorato presso le strutture territoriali dal Ministero del Lavoro per circa 39 anni, dal 15 Novembre 1974 al 31 Maggio 2013, inizialmente come funzionario e quindi - dal 1° Gennaio 1987 sino al 31 Maggio 2013, data del pensionamento - come dirigente in varie strutture territoriali del Ministero del Lavoro, in Lombardia (Como, Sondrio, Brescia, Cremona, Mantova) in Emilia (Piacenza) e infine, dal Maggio 2000 al Maggio 2013, in qualità di direttore regionale del Lavoro della Liguria, a Genova.
Ha pubblicato le seguenti opere di narrativa: “Chopin Express - Reportage dalla Polonia” Editore Mauro Baroni, Viareggio, 1997; “L’ultima estate di pace” L’autore Libri, Firenze, 1999; “Isola Calva e dintorni – lettere dal Pianeta Giustizia” Edimet Edizioni, Brescia, 2002; “Faccia a faccia con l’ultimo sbirro di Stalin” Edizioni Albatros-Il Filo Viterbo, 2011; “Diario di un burocrate per caso” Giovane Holden Edizioni, Viareggio, 2013; “Yerevan/Stepanakert - Ai confini dell’ex impero sovietico”, Edizioni Helicon, Arezzo, 2014; Kaliningrad, Danzica e dintorni - Viaggio sul confine russo-polacco, Edizioni Helicon, Arezzo, 2015, Dante sulle rive della Moscova, Edizioni Helicon, Arezzo, 2016; Viaggio in Georgia tra memoria e futuro, Edizioni Helicon, Arezzo, 2017 e Transiberiana 2018. Un Viaggio tra mito e realtà, Edizioni Helicon, Arezzo, 2018.